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Qual è uno scenario tipico o un caso pratico di utilità dell’interoperabilità?

Si possono fare innumerevoli esempi o descrivere un grande numero di scenari realistici in cui l'interoperabilità e la cooperazione applicativa possono migliorare radicalmente la velocità di risposta, l'affidabilità ed il livello di servizio delle Amministrazioni Pubbliche.

Una tipica situazione nella quale un cittadino è chiamato a rapportarsi con la Pubblica Amministrazione è ad esempio la nascita di un figlio e l'avvio del processo attraverso il quale il nuovo arrivato verrà "riconosciuto" dallo Stato. Il percorso prevede più tappe ed uffici: il Comune per la dichiarazione di nascita e l'iscrizione nell'Anagrafe, l'Agenzia delle Entrate per il rilascio del codice fiscale, l'Asl per l'iscrizione nell'Anagrafe degli assistiti e la scelta del pediatra.

Si potrebbe però pensare anche ad un iter diverso, nel quale il genitore avvii il processo, ad esempio direttamente presso il punto di nascita, e le comunicazioni successive, tra i diversi uffici interessati, avvengano in automatico, attraverso un sistema di notifiche direttamente a livello di sistemi informativi degli Enti. Ricevuta la notifica di un evento di nascita i vari uffici potrebbero quindi avviare i procedimenti di loro competenza (iscrizione all'Anagrafe, rilascio del codice fiscale, iscrizione all'Anagrafe degli Assistiti) e comunicare al genitore i risultati al termine delle attività. Una riorganizzazione del processo di comunicazione di una nascita di questo tipo è possibile proprio grazie all'introduzione dell'interoperabilità tra sistemi e della cooperazione applicativa tra Enti.

Facendo riferimento a dei casi concreti di utilizzo della cooperazione applicativa di CReSCI, nei mesi scorsi ad esempio la Provincia di Padova ha messo a regime una versione interoperabile dei propri sistemi di gestione del rilascio di licenze trasporto in conto proprio.

Con questo nuovo sistema, per effettuare il controllo della sussistenza dei requisiti per ottenere una licenza di trasporto da parte della Provincia, nonché il controllo sulla persistenza del diritto e la bonifica (massiva e non a campione!) degli stessi dati, relativi alle imprese, non è necessario che il personale della Provincia utilizzi un'interfaccia web per controllare a mano i dati, né tantomeno si rechi fisicamente presso uno sportello della Camera di Commercio. È sufficiente che il responsabile del procedimento attivato in Provincia, dall'interno del suo software abituale, acceda o confronti o bonifichi i dati in questione, dati che vengono richiesti in tempo reale ed in modo del tutto "trasparente per l'utente" dal software provinciale al Circuito CReSCI, il quale li recupera dalle basi di dati disponibili in Regione.

In questo modo, i tempi per una singola verifica sono passati da qualche minuto a qualche secondo, le bonifiche sui dati sono diventate sistematiche, i controlli non a campione ma su tutti i soggetti (5 volte tanto quanto si faceva in precedenza) e i tempi medi per le pratiche ridotti di alcuni minuti (per un totale di svariate giornate nel complesso delle pratiche).

Per restare aggiornati sui casi pratici di successo della cooperazione applicativa in CReSCI, vi rimandiamo alla nostra sezione dedicata alle "Esperienze di utilizzo".