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Quali Enti della PA sono o possono essere coinvolti nell'interoperabilità?

La cooperazione applicativa promossa da Regione del Veneto attraverso il Circuito CReSCI viene innanzittutto resa disponibile agli Enti ed Istituzioni Pubbliche operanti in Veneto. È fra questi stessi Enti che innanzitutto si può creare un circolo virtuoso di interscambio di dati: tutti gli uffici e tutte le basi di dati di Comuni, Province, della Regione del Veneto stessa sono potenzialmente parte del Circuito CReSCI. È il Circuito stesso e sono le regole che governano i singoli servizi (gli Accordi di Servizio) a decidere chi può accedere (sino alla singola persona del singolo Ente) a ciascun singolo dato.

Il circuito CReSCI permette inoltre il dialogo tra Enti del Veneto e:

  • la Pubblica Amministrazione Centrale, grazie ad una piattaforma per l'interoperabilità aderente agli standard nazionali definiti per il SPCoop;
  • Enti ed Istituzioni Pubbliche di altre Regioni italiane.

Sottolineiamo quindi che la cooperazione applicativa promossa da CReSCI non è confinata né alle Amministrazioni Pubbliche propriamente dette (quindi si può estendere agli Enti di pubblica utilità, come le Camere di Commercio o le Forze dell'ordine) né al territorio del Veneto o al livello regionale. Saranno gli Accordi di Servizio stipulati dagli Enti a definire i "confini" del territorio della cooperazione applicativa.

Da parte sua, Regione del Veneto intende svolgere un ruolo di facilitatore delle pratiche di cooperazione applicativa per le Pubbliche Amministrazioni Locali del Veneto, e a tal fine sta sviluppando il cosiddetto "Nodo Informativo Regionale". Per uno schema generale sull'architettura del sistema, in cui si può comprendere la centralità del Nodo Informativo Regionale, vi rimandiamo alla Mappa mentale CReSCI, disponibile qui in formato PDF.